Minacciano il Parlamento con scioperi contro la mediazione e chiedono allo stesso di approvare, nel progetto di riforma forense, l’assistenza legale obbligatoria nei procedimenti extragiudiziali: ecco perchè!!!

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Il Comitato di difesa dei sistemi alternativi di risoluzioni stragiudiziali, Comitato “La mediazione e i cittadini per la mediazione” facente capo all’associazione nazionale per la conciliazione & l’arbitrato (Anpar), che ha promosso  la “Petizione popolare al Parlamento Italiano e al Parlamento Europeo per la valorizzazione  della  mediazione civile  e  di tutti i sistemi Adr – Alternative Dispute Resolution, ha inviato il seguente appello alle massime cariche dello Stato e del Parlamento, ai deputati e sentori e alle segreterie dei partiti.

 

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Al PRESIDENTE DEL SENATO                                           
AL PRESIDENTE DELLA CAMERA
AI GRUPPI PARLAMENTARI DEL SENATO E DELLA CAMERA
ALLA COMMISSIONI GIUSTIZIA DEL SENATO
ALLA COMMISSIONE GIUSTIZIA DELLA CAMERA
A TUTTI I SENATORI E GLI ONOREVOLI  DELLA REPUBBLICA
A TUTTE LE SEGRETERIE DEI PARTITI E MOVIMENTI POLITICI

Il Comitato “La mediazione e i cittadini per la mediazione” facente capo all’associazione nazionale per la conciliazione & l’arbitrato  (A.N.P.A.R.), che ha promosso  la “Petizione popolare al Parlamento Italiano  e al Parlamento Europeo per la valorizzazione   della  mediazione civile  e  di tutti i sistemi A.D.R.  – Alternative Dispute Resolution –  (avente come principio basilare il rispetto  della sovrana volonta’ dei cittadini a risolvere le loro controversia da soli  alla presenza di un mediatore altamente professionalizzato ed IMPARZIALE ma soprattutto senza oneri aggiuntivi ne’ per lo Stato ne’ per il cittadino),

CHIEDE

al Governo e al Parlamento di NON approvare  l’articolo 2 comma 6 della proposta di legge n. 3900  “Nuova disciplina della riforma forense”,  con il quale si intende “riservare agli avvocati”  l’assistenza legale  stragiudiziale.

Il comitato  chiede  il rispetto dei diritti dei cittadini italiani ed europei, i quali devono avere la facolta’ di risolvere da soli  le loro controversie  senza “l’obbligatoria assistenza degli avvocati”.

Questi sono quelli che hanno discreditato la mediazione civile e l’arbitrato, si sono lamentati affermando (ingiustamente)  di indebiti arricchimenti da parte degli organismi di mediazione sulle spalle di ignari cittadini. Ed ora, cosa vorrebbero fare questi  personaggi? Convincere il Parlamento  ad approvare una norma   chiaramente anticostituzionale ( Artt. 3, 10, 13 e 23 della Costituzione ). Si vuole imporre per legge ai cittadini una restrizione alla loro libertà e volonta: quella di voler mediare piuttosto che  affrontare un giudizio, lungo, costoso  e dagli esiti incerti.

Nel frattempo, chi pagherà le  sanzioni che l’U.E imporra’  all’Italia per la  lentezza dei procedimenti?



NEWS dell’ultima ora 

Pubblichiamo la circolare di chiarimento del responsabile del Registro sul “comunicato della Corte Costituzionale”

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Leggi l’intervista di INFOIVA il Quotidiano delle Partite Iva editore Ejournal a firma di Davide Passoni

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La mediazione civile resta obbligatoria come minimo per altri sei mesi, poi si vedra’

La mediazione civile resta “obbligatoria”  almeno fino alla pubblicazione della sentenza  sulla G.U dello Stato. “L’art. 136 della Costituzione – afferma Pecoraro, presidente dell’Organismo Internazionale di Conciliazione & arbitrato dell’ANPAR – “ci dice  che quando la Corte dichiara l’illegittimita’ costituzionale  di una norma di legge o di atto avente forza di legge (non di un comma di un articolo della medesima), la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.
La decisione della Corte e’ pubblicata e comunicata alle Camere, affinche’, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali”.
“Dunque” – dice Pecoraro – il fatto che alcuni soggetti  fanno disertare la mediazione alla parte che  ha avviato la procedura  di mediazione  e’ di una gravita’ inaudita,  perche’ così facendo si calpesta il dettato Costituzionale. Di sicuro tutti noi ci siamo accorti  di trovarci  dentro un  paradosso  strano  che cerchero’ di risolvere assai rapidamente.
Il comunicato  di non ammissibilita’ costituzionale  dell’art. 5 comma 1  deve prima essere depositato con le sue motivazioni presso la Corte e successivamente  pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Dunque solo dal giorno della sua pubblicazione l’inammissimiltà comincia a produrre i suoi effetti.  Tenuto conto che la media di  pubblicazione delle sentenze della Corte Costituzionale e’ di 5 o 6 mesi l’esperimento del tentativo obbligatorio  della mediazione  resta ed è tale per ora.
“Il nuovo  Governo”  – continua Pecoraro – “ha tutto il tempo   di presentare un decreto legge che elimini l’eccesso di delega rilevato  dalla Corte”.
Nel caso in discussione non e’ stata infatti dichiarata  illegittima una legge ordinaria dello Stato  ma semplicemente un comma dell’articolo 5.
Solo se il D. Lsg 28/2010,  – approvato nel rispetto delle regole procedimentali previste dall’articolo 72 della costituzione  senza che sia stata  rilevata nessuna violazione  del principio di ragionavolezza della legge – fosse stato dichiarato anticostituzionale,  allora si’ che  avrebbe prodotto effetti  da subito.

La PETIZIONE da preventiva passa permanente 
10.000 firme (sottoscrivile e falla sottoscrivere)

Petizione popolare finalizzata al mantenimento dell’obbligatorietà della mediazione civile e all’ampliamento  della stessa a tutti i diritti disponibili dei cittadini. Com’è noto alla maggior parte dei mediatori, l’A.N.P.A.R.  fin dal 2010 “preventivamente”  aveva visto giusto  nel ritenere che la Consulta “poteva giustamente rilevare “l’eccesso di delega” del Governo  in materia di  mediazione “obbligatoria” e per questo promosse una petizione che oggi si rileva molto utile  (sono state  già raccolte migliaia di firme). Intatti, firmare e far firmare  la petizione significa indurre il Parlamento ad emanare  un nuovo Decreto Lsg.  che elimina l’ECCESSO rilevato dalla CORTE COSTITUZIONALE. La petizione può essere articolata e presentata solo dopo aver letto le motivazioni espresse nella decisione della Corte.  La sottoscrizione della petizione serve anche a diffondere la cultura della mediazione e dei sistemi di A.D.R. in generale, fra i cittadini facendo loro capire del perchè della convenienza a mediare piuttosto che andare in  giudizio e che   per vedersi riconosciuto un diritto possono rivolgersi direttamente ad un ORGANISMO DI MEDIAZIONE.

Clicca su questo link Petizione