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ROMA (Reuters) – Il ministro della Giustizia, Paola Severino, si è detta fiduciosa oggi che le riforme varate dal governo potranno dimezzare i tempi dei processi civili.

“Noi vorremmo portare i tempi della giustizia italiana nella media dei tempi europei, che sono di circa un anno per grado di giudizio”, ha detto la Severino in una conferenza stampa.

Questo vuol dire che “l’Italia dovrà dimezzare i tempi attualmente necessari. E abbiamo calcolato che l’impatto di queste riforme potrebbe consentire di farlo.”

La Guardasigilli punta sulle più recenti innovazioni alla giustizia civile approvate dal governo Monti: la creazione di sezioni specializzate di tribunale per giudicare i reati legati all’attività aziendale – i cosiddetti tribunali delle imprese – che dovrebbero partire da settembre, e il filtro di ammissibilità al giudizio d’appello nel civile, contenuto nel decreto Sviluppo, in corso di approvazione alla Camera.

“Con questa nuova normativa si è creato un filtro per l’appello, in modo che non tutte le pronunce di primo grado richiedono una seconda valutazione in appello”, ha detto la Severino.

Inoltre il ministero della Giustizia si attende altri benefici nella deflazione del contezioso civile dall’estensione della mediazione obbligatoria alle controversie su incidenti stradali e di condominio.

La durata media dei processi civili in Italia è di circa sette anni e i tribunali devono ancora smaltire un arretrato di 5 milioni e mezzo di cause.

La giustizia lunga e incerta costa all’Italia un punto di Pil all’anno, ha detto Bankitalia. Un abbassamento del 10% dei tempi del processo civile porterebbe invece ad un ampliamento delle possibilità di investimento, e quindi delle dimensioni delle imprese, dello 0,3%, come si legge in un recente studio di Confindustria.