Al momento stai visualizzando L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato condanna il Consiglio Nazionale Forense  per condotte restrittive della concorrenza.
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L'A.G.C.M. (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), condanna il C.N.F. (Consiglio Nazionale Forense)  per condotte restrittive della concorrenza per aver posto in essere un’intesa unica e continuata,  consistente nell’adozione di due decisioni volte a limitare l’autonomia dei professionisti nella determinazione del proprio comportamento economico sul mercato, stigmatizzando quale illecito disciplinare la richiesta di compensi inferiori ai minimi tariffari e limitando l’utilizzo di un canale promozionale e informativo attraverso il quale si veicola anche la convenienza economica della prestazione professionale.

Per tale comportamento, è stata comminata al Consiglio Nazionale Forense una sanzione amministrativa pecuniaria di 912.536,40 € (novecentododicimilacinquecentotrentasei euro e quaranta centesimi).

La sanzione amministrativa citata deve essere pagata entro il termine di novanta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore ad un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento,  la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo.

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