Quella del mediatore civile e commerciale è una professione quasi senza rischi di saturazione. La figura del mediatore professionale in materia civile e commerciale ai sensi della legge 28/2010, è infatti negli ultimi anni una delle più richieste: chi ha saputo scegliere in questi due anni a quale organismo di mediazione offrire la propria disponibilità, non ha difficoltà ad “arrivare a fine mese”. Questi mediatori stanno contribuendo a costruire una rete professionale ed estesa e ramificata per la propria nuova attività. Senza dubbio ha avuto successo il vademecum per l’avvio della libera professione di mediatore professionale redatto dell’ANPAR che ha fatto aprire gli occhi “ai distratti”. Il mediatore, nello svolgimento della sua attività, conduce trattative di divulgazione per conto di organismi iscritti nel registro che gestiscono il “servizio di mediazione”, designando nel rispetto del principio d’imparzialità, di competenza, di professionalità quei mediatori, che più si sanno rendere “visibili” sul territorio . Inoltre, grazie al contatto costante con i cittadini è l’unico in grado di spiegare e/o di fornire quindi utilissime informazioni affinchè parti in lite tra di loro, prima di iniziare un giudizio ordinario, si rendano prima conto dei vantaggi che l’istituto della mediazione offre loro. Zero costi di giustizia, spese di segreteria di avvio solo 40 euro + 50 euro per le materie obbligatorie di cui all’art. 5 del decreto citato, che recupererà nel caso in cui la parte non aderisce. Non aderire e non procedere alla mediazione può COSTARE MOLTO CARO, all’inadempiente, che spesso è consigliato male da chi ha tutto l’interesse illusorio di pensare che facendo fallire la mediazione del proprio cliente riceve vantaggi successivi.Da qui la necessità di invitare i cittadini a rivolgersi personalmente ad un mediatore professionale piuttosto che ad altre figure professionali, farsi assistere in una “mediazione” può costare alle parti fino a 6.000 euro.
Il mediatore professionale, almeno per ora, esercita la propria attività come lavoratore autonomo (con o senza partita iva a secondo dei casi) o come lavoratore occasionale. Non esistono dunque, “agenti” mediatori titolari di “agenzie di mediazione” facenti capo ad organismi di mediazione, esistono solo camere conciliative o uffici di prossimità di organismi. Esiste sul piano giuridico per quanto affermato, una grandisssima differenza: il titolare di una camera conciliative può ricevere o meno un contributo dall’organismo, per la messa a disposizione dei locali o del proprio studio, ma, certamente non dovrebbe versare nessun tipo di “prebenda”.