Garbata nella forma e nella sostanza la risposta data dal Ministro Alfano “ ai professoroni del diritto” in tema di mediazione civile e commerciale quale mezzo per la risoluzione delle relative controversie, così come è altrettanto chiaro è stato il recente messaggio lanciato dal presidente di Confindustria che ha citato la mediazione civile come “una risposta efficace per abbattere il contenzioso. Il risultato di quanto affermato da entrambi è quello che bisogna diffondere tra le imprese l’idea che si può ricorrere ad un giudice quando è impossibile la mediazione di altro tipo”. Dunque, afferma Pecoraro presidente dell’Associazione Nazionale per l’Arbitrato e la Conciliazione (A.N.P.A.R) il consenso su questa legge si fa largo, anche se ci sono “personaggi” che continuano a parlare di “media-mediazione”, in un modo troppo elementare, deludendo e ferendo l’orgoglio dei professionisti conciliatori. Sono ben altre le cose che stanno succedendo nei confronti delle quali il Ministero deve prendere seri provvedimenti. Il primo passo, importante da fare è la pubblicazione sulla G. U. del Regolamento di attuazione al D. Leg.vo n. 28/2010 per evitare il proliferare di uno scenario impressionante – continua Pecoraro – al quale molti professionisti stanno assistendo. C’è molta gente in questo ultimo periodo abituata a carpire la buona fede di molti professionisti, si pubblicizzano ad esempio corsi finalizzati ai sensi della legge 28/2010 quando non è stato ancora pubblicato il Regolamento di attuazione. Questi corsi, secondo il ministero non possono essere istituiti e nemmeno pubblicizzati. Sono validi e restano tali, quelli istituiti o in corso, solo i corsi effettua! ti ai sensi dei decreti del Ministro della giustizia 23 luglio 2004, n. 222 e 23 luglio 2004 n. 223, così, fino a quando non sarà pubblicato il REGOLAMENTO ATTUATIVO. Infatti, il Regolamento, una volta pubblicato, promette interessanti sviluppi sia in tema di formazione che di organismi di conciliazione.
Questo è un atto di accusa che rappresenta una novità, perché fa finalmente chiarezza e luce sul proliferare di enti formativi, spesso anche non accreditati presso il ministero di Giustizia, che con questi comportamenti portano indietro la mediazione civile, in quanto da una parte c’è il ministero che tarda a far pubblicare il “Regolamento Attuativo” e dall’altro improvvisati enti formativi o pseudo organismi di conciliazione che creano gravi disagi per gli indecisi, per la maggior parte giovani.
Non è cronaca che mi piace riferire – dice Pecoraro – qui c’è gente che si professano “grandi maestri del diritto” mentre è solo da poco che si sono affacciati sulla scena della mediazione civile. Il pomo della discordia per una rapida chiarificazione è l’allontanamento di questi personaggi e l’immediata pubblicazione del regolamento attuativo senza più indugi.
Questo è un atto di accusa che rappresenta una novità, perché fa finalmente chiarezza e luce sul proliferare di enti formativi, spesso anche non accreditati presso il ministero di Giustizia, che con questi comportamenti portano indietro la mediazione civile, in quanto da una parte c’è il ministero che tarda a far pubblicare il “Regolamento Attuativo” e dall’altro improvvisati enti formativi o pseudo organismi di conciliazione che creano gravi disagi per gli indecisi, per la maggior parte giovani.
Non è cronaca che mi piace riferire – dice Pecoraro – qui c’è gente che si professano “grandi maestri del diritto” mentre è solo da poco che si sono affacciati sulla scena della mediazione civile. Il pomo della discordia per una rapida chiarificazione è l’allontanamento di questi personaggi e l’immediata pubblicazione del regolamento attuativo senza più indugi.
Ufficio stampa – giornalista